13 Febbraio 202514 Febbraio 2025 Mangiari di metà Quaresima SÉGAVÈCIA (Segavecchia) Mangiari per la Segavecchia Mangiari di metà Quaresima, detta amche della SÉGAVÈCIA (Segavecchia), dei primi del ‘900. A Forlimpopoli in Romagna Nei tempi andati il giovedì di mezza Quaresima era dedicato alla penitenza e al digiuno. Oggi le occasioni di penitenza si sono trasformate in feste: la vecia da sghè (la vecchia da segare) viene segata e bruciata nella piazza del paese e dal suo ventre capiente escono giocattoli e dolci. Le feste della Ségavècia più rinomate in Romagna sono quelle di Forlimpopoli e di Cotignola. La festa della Segavecchia a Forlimpopoli (FO) arriva con la primavera. La leggenda narra che una donna, un giovedì di Quaresima, periodo di astinenza dalla carne, mangiò un salsicciotto; fu quindi condannata a morte e giustiziata per stregoneria. Tutta la città diventa festa con i carri mascherati, i banchi ambulanti, le giostre del luna park e l’allegria che da anni contraddistingue un appuntamento fisso dedicato al carnevale. Domenica 10 marzo e 18 marzo nel pomeriggio sfilata dei carri mascherati. La festa della Segavecchia a Cotignola (RA), che spegne 562 candeline, è in programma dal 7 al 10 marzo. La manifestazione più antica della cittadina basso romagnola si ripete dal lontano 1451, ponendosi ogni anno a metà strada fra il primo giorno di Quaresima e la Pasqua Cristiana, per ricordare il momento del processo alla strega di Cotignola, colpevole di aver maledetto Francesco Sforza, duca di Milano e signore di Cotignola, e per questo condannata ad essere decapitata ed arsa sul rogo. Mangiari per la Segavecchia “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985. Mangiari per la Segavecchia MINESTRE Curzoli, Strozzapreti o Tagliatellone dei giganti, pasta al burro e prosciutto, pasta al burro Cucciaroli (castagne secche) con pane e Sapa¹ Zuppa di fagioli con la Sapa Aggiungere del pane abbrustolito e della sapa entro l’acqua di cottura dei fagioli e servire questi col detto brodo. Fagioli con la Sapa Condire i fagioli lessati ben scolati con sapa e servirli in tavola. Maccaroni con la Sapa Condire i maccaroni cotti al dente in acqua bollente, ben scolati, con la sapa e servirli in tavola. Riso nel latte al miele Cuocere nel latte il riso al dente, scolarlo e condirlo con alcune cucchiaiate di miele liquido. ¹La sabra o sapa è uno sciroppo d’uva che si ottiene dal mosto appena pronto, di uva bianca o rossa. Curzoli, pasta fresca tipica romagnola Pasta al burro e prosciutto “Cuciarul” romagnoli con le castagne secche Sapa o Saba, sciroppo d’uva DOLCI Capricci di mezza quaresima, Nidi di tagliatelle dolci e fritte, Tortelli di Faenza con castagne e marmellata per Quaresima e San Lazzaro (17 dicembre). Gallette dolci Farina grammi 400, zucchero grammi 200, burro o grasso grammi 150, uova tre. Impastare con acqua o latte e tirare la pasta grossa due centimetri. Dare alla sfoglia tagliandola la forma che uno desidera e riporla sulle piastre ben unte e infarinare e cuocere al forno. Pazientini di Quaresima Farina grammi 400, zucchero grammi 300, chiari d’uovo dieci ben montati, pezzetti di pinoli mondati e un bicchierino di zabaione. Impastare il tutto e colla pasta formare tante piccole pastine di varie forme. Riporre le pastine su piastre ben unte e infarinate e cuocere al forno. Nidi di tagliatelle dolci e fritti per Mezzaquaresima Turtèl ad San Làzar, Tortelli di Faenza con castagne Nelle campagne romagnole il giorno della Ségavècia si mangiavano anche: il latte caldo col miele entro disciolto e i biscotti, i tortelloni ripieni di ricotta colla Sapa, la marmellata di fichi colla piada, la Marocca (che è un pane antico e povero, sfornato per secoli dalle donne del territorio) con entro l’uva passa i Panetti d’ uva passa, il pane inzuccherato Torrone. Marmellata di fichi Piadìna, ricetta in dialetto della Piada romagnola Marocca di Casola è un antico pane di farina di castagne Panetti d’ uva passa, ricetta di una famiglia nobiliare ravennate di inizio ‘900 (Romagna) Mangiari per la Segavecchia Related Posts:Nidi di tagliatelle dolci e fritti per MezzaquaresimaMarmellata di fichiSpring rolls, Involtini primavera con verdureMangiari di QUARESIMA dei RICCHI e dei POVERI nelle…Menù per il “Berlingaccio” (Giovedì grasso) di ArtusiTurtèl ad San Làzar, Tortelli di San Lazzaro con castagne Favata, Ceciata, Fagiolata, PoverettaLa Cena di Trimalchione dal Satyricon di PetronioMangiari di SAN GRUGNONE in Romagna Cosi si mangiava in Romagna 1985 CUCINA ITALIANA DOLCI EMILIA e ROMAGNA FESTE MEDIOEVO. RINASCIMENTO Quaresima RICETTARI. LIBRI e RIVISTE DI IERI SANTI: Antonio, Biagio, Caterina, Giovanni, Giuseppe, Grugnone, Lazzaro, Lucia, Madonna del F, Martino, Pietro e Paolo, Valentino SEC. 1600,’700, ‘800, RISORGIMENTO menù per la segavecchiamezza quaresimaricette per la Segavecchiasegavecchia