23 Gennaio 202531 Gennaio 2025 Dolci tagliatelle fritte di Carnevale Dolci tagliatelle fritte di Carnevale Carnevale Secondo la più accreditata interpretazione la parola ‘carnevale’ deriverebbe dal latino carnem levare (“eliminare la carne”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall’espressione latina carne levamen (avente l’analogo significato di “eliminazione della carne”), oppure dalla parola carnualia (“giochi campagnoli”) o ancora dalla locuzione carrus navalis (“nave su ruote”, quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis (“corteo navale”), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo . Le prime testimonianze dell’uso del vocabolo “carnevale” (detto anche “carnevalo”) vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400. Le tagliatelle fritte sono tradizionali dolcetti del periodo carnevalesco in Romagna. Provengono dalla civiltà contadina e sono golosissimi nella loro semplicità: sulla sfoglia delle comuni tagliatelle, subito dopo averla stesa, si sparge la scorza grattugiata di limoni o arance e tanto zucchero. Quindi si arrotola la sfoglia ed infine si taglia il rotolo a fette senza disfarle. Ingredienti e dosi per circa 30 tagliatelle 100 gr. di farina, 50 gr. di zucchero, 1 uovo intero, la scorza grattugiata di 2 limoni o arance. Preparazione Impastate la farina con l’uovo come per le normali tagliatelle e tirate la sfoglia. Cospargete la sfoglia di zucchero e la scorza dei limoni o delle arance. Arrotolate la sfoglia e tagliate le tagliatelle senza sfogliarle. Friggetele in abbondante olio di semi. Poi sgocciolatele possibilmente su carta gialla perchè la comune carta assorbente può attaccarsi al caramello che si forma durante la frittura. Vino Malvasia, Recioto (Veneto), Albana dolce di Romagna, Verduzzo (Friuli), Moscato (Veneto), Marsala dolce (Sicilia). La presentazione dei dolcetti fritti Fritti leggeri e voluminosi come cenci e frappe si servono in grandi vassoi dove formano una bella cupola. A parte si presenterà altro zucchero vanigliato nello spargizucchero. Castagnole e frittelline si servono in vassoi piccoli, coperti con un tovagliolino o un disco di carta pizzettata. Ricette per carnevale nel blog Dolci carnevaleschi: In Italia esiste una vasta gamma di dolci di Carnevale preparati artigianalmente e in casa, che accompagnano le sfilate di carri e di maschere nei giorni che precedono il Mercoledì delle Ceneri, con una piccola diversificazione secondo i luoghi, dei dolci tipici e dei nomi a loro attribuiti. Dolci lievitati e dolci fritti Related Posts:Grandi banchetti: Servire a tavola nel Rinascimento…Consigli di Petronilla: Presentare le portate 1Mangiari di metà Quaresima SÉGAVÈCIA (Segavecchia)La Cena di Trimalchione dal Satyricon di PetronioNozze d'Argento, Nozze d'Oro, Nozze di Diamante,…Mangiari di QUARESIMA dei RICCHI e dei POVERI nelle…Nidi di tagliatelle dolci e fritti per Mezzaquaresima₇₁. Tagliatelle all’uso di Romagna di ArtusiRisotto per la Quaresima con caperozzoli della Petronilla CARNEVALE 2025 da 16/02 a 04/03 CUCINA ITALIANA DOLCI Enciclopedia della Donna 1965 frittelle frittelle FRITTO MEDIOEVO. RINASCIMENTO RICETTARI. LIBRI e RIVISTE DI IERI RINASCIMENTO Tagliatelle, fettuccine, pappardelle carnevale frittelleDolci tagliatelle fritte di Carnevalefritto di carnevaleromagnatagliatelletagliatelle fritte