12 Gennaio 202526 Marzo 2025 “Lampascioni per l’amore” (Apicio, da una ricetta di Marco Terenzio Varrone) Lampascioni per l’amore Puglia, Basilicata e Molise, Calabria. Il lampascione detto anche lampagione, muscari chiomato, aglio di biscia, aglio delle vigne, bulboide lampocomoro, cipolla canina, cipolletta calabrese, cipollaccia turchina, cervellino, cipollaccio col fiocco o giacinto dal pennacchio Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia, ne decantava gli effetti parlando di bulbi capaci di esaltare al massimo grado il desiderio erotico. Ed infatti nell’antica Roma, durante i pranzi nuziali, i lampascioni venivano offerti agli sposi e agli invitati come segno di buon augurio ed auspicio di fecondità. Lampascioni per l’amore DE RE COQUINARIA – Marco Gavio Apicio «Per coloro che cercano le gioie di Venere, lessare i lampascioni in acqua, poi, come si fa anche per le nozze, servirli con i pinoli, il succo estratto dalla ruchetta e con pepe» Nelle ricette antiche non viene spiegato come togliere il sapore amaro, sicuramente venivano fatti bollire cambiando spesso l’acqua, quindi venivano scolati. Un piatto di lampascioni con pinoli, il succo di ruchetta (rucola) e abbondante pepe erano serviti, durante i banchetti di nozze. agli sposi, come augurio di una notte focosa. Molti erano i modi previsti dalla cucina romana per gustare i pinoli spesso venivano mischiati al formaggio, oppure erano l’ingrediente per realizzare salse e ripieni di sicuro successo. Secondo Plinio il Vecchio, i pinoli «spengono la sete, calmano i bruciori dello stomaco e vincono la debolezza delle parti virili», mentre per la ruchetta (rucola) la garanzia d’efficacia veniva direttamente dal dio della fertilità Priapo: questa erba aromatica cresceva spontanea intorno alle sue immagini sacre. Anche Marziale credeva al potere afrodisiaco dei lampascioni che scriveva (XIII, 34) di un povero vecchio, messo alla berlina, per essere stato sorpreso a mangiarne a iosa: «Dato che tua moglie è vecchia – sentenziava il poeta – e le tue membra sono morte i lampascioni potranno soltanto riempirti lo stomaco». Oltre agli amari lampascioni, ai pinoli e alla rucola erano considerati afrodisiaci anche le ostriche, il fegato d’oca, i frutti di mare, le lenticchie, le lumache, il tartufo e secondo la magia, erano considerati afrodisiaci i genitali d’animali e i cibi che nella forma rassomigliando ad essi. I romani non furono gli unici ad apprezzare le qualità afrodisiache di determinati cibi, anche i Greci, allo stesso scopo, consumavano cipolle, carote, tartufi, miele, uova, storione e diverse qualità di pesce e crostacei; quest’ultimi, del resto, arrivavano direttamente dal mare, da dove era sorta Venere. Lampascioni per l’amore Insaltata di lampascioni con uova e peperoni cruschi, ricetta lucana Lampade.JPG Lampascioni per l’amore Related Posts:Insalata di lampascioni con uova, salsiccia e peperoncinoI cibi afrodisiaci di Apicio nell’antica RomaSalse e condimenti dell’antica Roma.Garum o Liquamen, Salsa milleusi dell'antica Roma,…Gli storici gnocchi di semola della Antica Roma di ApicioDulcia piperata, Dolce pepato di miele dell'Antica RomaPATINAM APICIANAM, pasticcio apiciano, l'antenato…Aper ita conditur, come cucinare il cinghiale…Vitellina fricta, come cucinare la vitella nell’antica Roma ABRUZZO, MOLISE ANTICA ROMA ANTIPASTI e CONTORNI BASILICATA CALABRIA MEDIOEVO. RINASCIMENTO pietanze Antica Roma PUGLIA antica romaapicioapicio ricettelampascioniricettericette afrodisiachericette coni lampascioni